Betadine soluzione cutanea 50 ml 10%
Codice articolo: 023907177
Disponibilità: Disponibile
Quantità disponibile: 10+
Disinfezione e trattamento di ferite con Betadine 10% soluzione cutanea
Betadine 10% soluzione cutanea è un prodotto antisettico indicato per la disinfezione della cute lesa, come ferite e piaghe. Grazie alla sua formulazione a base di iodopovidone, Betadine agisce efficacemente contro una vasta gamma di microrganismi, riducendo il rischio di infezioni cutanee. Il prodotto è ideale per l’uso quotidiano su piccole ferite o tagli, garantendo una protezione sicura e affidabile.
Antisettico potente a base di iodopovidone
Betadine utilizza il principio attivo iodopovidone (10%), noto per la sua efficacia antisettica contro batteri, funghi e virus. La sua formula è progettata per essere delicata sulla pelle, ma potente contro le infezioni, rendendolo ideale per la pulizia delle ferite e la prevenzione di complicazioni cutanee. L'applicazione regolare di Betadine può aiutare a mantenere le ferite pulite e a favorire una guarigione rapida.
Indicazioni per l'uso di Betadine 10% soluzione cutanea
Betadine 10% soluzione cutanea è indicato per il trattamento di ferite, tagli, abrasioni e infezioni cutanee superficiali. Si consiglia di applicare la soluzione 2 volte al giorno direttamente sulla zona interessata. Una quantità di 5 ml di soluzione è sufficiente a trattare un'area di circa 15 cm di lato. Il prodotto forma una leggera pellicola protettiva che non macchia la pelle e facilita l'effetto antisettico. Betadine può essere usato anche per l'antisepsi cutanea.
Conservazione e precauzioni d'uso
Betadine 10% soluzione cutanea deve essere conservato a una temperatura non superiore ai 25°C per garantire la sua efficacia. È importante non utilizzare il prodotto per periodi di trattamento prolungati e non applicarlo su ferite aperte o estese senza il consulto del medico. Betadine è per uso esterno e può causare sensibilizzazione cutanea in caso di utilizzo prolungato. Se compaiono irritazioni, interrompere immediatamente l’uso e contattare un medico.
Perché scegliere Betadine 10% soluzione cutanea?
Betadine è uno dei prodotti antisettici più conosciuti e utilizzati per la disinfezione delle ferite. La sua formulazione a base di iodopovidone è clinicamente testata per combattere le infezioni cutanee e promuovere la guarigione. Grazie alla sua azione rapida ed efficace, Betadine è la scelta ideale per chi cerca una protezione sicura contro le infezioni cutanee, sia per adulti che per bambini (sopra i 6 mesi).
Come e quando usare Betadine 10% soluzione cutanea
Betadine 10% soluzione cutanea va applicato 2 volte al giorno su ferite, piaghe o abrasioni. Si consiglia di usare una quantità sufficiente per coprire l'area interessata, formando uno strato protettivo di colore marrone. È ideale per disinfettare ferite di piccole dimensioni o infezioni cutanee localizzate. È importante evitare l'uso prolungato su aree estese della pelle e, in caso di utilizzo prolungato o su grandi superfici, consultare un medico.
Ingredienti e avvertenze
Ingredienti: Iodopovidone (al 10% di iodio), glicerolo, macrogol lauriletere, sodio fosfato bibasico biidrato, acido citrico monoidrato, sodio idrossido, acqua depurata.
Avvertenze: Solo per uso esterno. Non usare in bambini di età inferiore ai sei mesi. Evitare il contatto con gli occhi. Non usare per periodi prolungati su aree cutanee estese senza consultare un medico. Conservare a temperatura inferiore a 25°C.
Domande frequenti su Betadine 10% soluzione cutanea
Betadine 10% soluzione cutanea può essere utilizzato per ferite aperte?
Betadine è ideale per ferite superficiali, tagli e abrasioni. Tuttavia, per ferite aperte o profonde, si consiglia di consultare un medico prima dell'uso.
Quanto tempo ci vuole per vedere i risultati?
L’efficacia di Betadine può essere notata già dopo le prime applicazioni. Tuttavia, il tempo di guarigione varia a seconda della gravità della ferita e della risposta del corpo al trattamento.
Betadine 10% può essere usato sui bambini?
Betadine non è raccomandato per bambini al di sotto dei sei mesi di età. Per bambini più grandi, l’uso dovrebbe essere supervisionato da un adulto e applicato solo in caso di necessità.
Posso usare Betadine 10% soluzione cutanea quotidianamente?
Sì, Betadine 10% soluzione cutanea può essere utilizzato quotidianamente su piccole ferite, ma si sconsiglia l’uso prolungato su aree cutanee estese. Se necessario un trattamento a lungo termine, è meglio consultare un medico.
Principi attivi
Betadine 10% soluzione cutanea 100 ml contengono: Principio attivo: Iodopovidone (al 10% di iodio) 10 g. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Betadine 10% soluzione cutanea: Glicerolo, Macrogol lauriletere, Sodio fosfato bibasico biidrato, Acido citrico monoidrato, Sodio idrossido, Acqua depurata.
Indicazioni terapeutiche
Disinfezione e pulizia della cute lesa (ferite, piaghe ecc..).
Controindicazioni/Effetti indesiderati
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Ipertiroidismo. Non usare in bambini di età inferiore ai sei mesi.
Posologia
Si applica 2 volte al giorno direttamente su piccole ferite ed infezioni cutanee. Una quantità di 5 ml di soluzione (contenente 50 mg di iodio) è sufficiente a trattare un'area di circa 15 cm di lato. Per antisepsi cutanea: applicare uno strato protettivo della soluzione di colore marrone fino ad ottenere una colorazione di intensità media: si forma una pellicola superficiale che non macchia.
Conservazione
Betadine 10% soluzione cutanea: conservare a temperatura non superiore a 25°C.
Avvertenze
Non usare per trattamenti prolungati. Particolare cautela va usata in pazienti con preesistente insufficienza renale che necessitino di regolari applicazioni di Betadine su cute lesa. Solo per uso esterno. L'uso specie se prolungato può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. In tal caso interrompere il trattamento ed adottare idonee misure terapeutiche. I pazienti con gozzo, noduli tiroidei o altre patologie tiroidee acute e non acute sono a rischio di sviluppare iperfunzione tiroidea (ipertiroidismo) a seguito di somministrazione di grandi quantità di iodio. In questa popolazione di pazienti, la soluzione di iodopovidone non dovrebbe essere impiegata per un periodo di tempo prolungato e su estese superfici corporee se non strettamente indicato. Anche dopo la fine del trattamento bisogna ricercare i precoci sintomi di possibile ipertiroidismo e, se necessario, bisogna monitorare la funzione tiroidea. Non usare almeno 10 giorni prima di effettuare una scintigrafia o dopo scintigrafia con iodio radioattivo oppure nel trattamento con iodio radioattivo del carcinoma tiroideo. La popolazione pediatrica ha maggior rischio di sviluppare ipotiroidismo a seguito di applicazioni di dosi elevate di iodio. A causa della permeabilità della cute e della loro elevata sensibilità allo iodio, l’uso di iodopovidone deve essere ridotto al minimo indispensabile nei bambini. Può essere necessario un controllo della funzione tiroidea del bambino (ad esempio livelli di T4 e TSH). Qualsiasi ingestione orale di iodopovidone da parte del bambino deve essere evitata. In età pediatrica usare solo sotto stretto controllo e nei casi di effettiva necessità. L’ingestione o l’inalazione accidentale di alcuni disinfettanti può avere conseguenze gravi talvolta fatali. Evitare il contatto con gli occhi.
Interazioni
Evitare l'uso contemporaneo di altri antisettici e detergenti. Il complesso polivinilpirrolidone-iodio è efficace a valori di pH compresi tra 2.0 e 7.0. È possibile che il complesso reagisca con le proteine o altri composti organici insaturi, e che questo determini una riduzione della sua efficacia. L'uso concomitante di preparati con componenti enzimatiche per il trattamento di ferite determina un indebolimento degli effetti di entrambe le sostanze. Lo iodopovidone non deve essere usato contemporaneamente a prodotti contenti sali di mercurio o composti del benzoino, carbonati, acido tannico, alcali, perossido d'idrogeno, taurolidina e argento. L’uso di prodotti contenenti iodopovidone in concomitanza con altri antisettici contenenti octedina nelle stesse sedi o in sedi adiacenti può provocare una momentanea colorazione scura delle aree interessate. L’effetto ossidativo delle preparazioni a base di iodopovidone può causare risultati falsi positivi di alcuni esami diagnostici di laboratorio (ad esempio test con toluidina o gomma di guaiaco per la determinazione dell’emoglobina o del glucosio nelle feci o nelle urine). Evitare l’uso abituale in pazienti in trattamento contemporaneo con litio. L’assorbimento dello iodio dalla soluzione di iodopovidone può ridurre la captazione tiroidea dello iodio. Ciò può interferire con diversi esami (scintigrafia della tiroide, determinazione delle proteine leganti lo iodio, diagnostica con iodio radioattivo) e può rendere impossibile un trattamento pianificato della tiroide con iodio (terapia con iodio radioattivo). Dopo la fine del trattamento, prima di eseguire una nuova scintigrafia è necessario che trascorra un adeguato periodo di tempo.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono classificati in base alla loro frequenza: Molto comune (≥ 1/10); Comune (> 1/100 a < 1/10); Non comune (≥ 1/1.000 a < 1/100); Raro (≥ 1/10.000 a < 1/1.000); Molto raro (< 1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Disturbi del Sistema immunitario. Raro: Ipersensibilità; Molto raro: Reazione anafilattica. Patologie endocrine. Molto raro: Ipertiroidismo* (talvolta con sintomi come tachicardia o agitazione); Non nota: Ipotiroidismo ***. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: Squilibrio elettrolitico **, Acidosi metabolica **. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro Dermatite da contatto (con sintomi come eritema, microvescicole e prurito) Molto raro: Angioedema; Non nota: Dermatite esfoliativa. Patologie renali e urinarie. Non nota: Insufficienza renale acuta **, Osmolarità del sangue anormale **. *In pazienti con storia di patologie della tiroide (vedere paragrafo Avvertenze e speciali precauzioni di impiego) a seguito di elevata captazione di iodio, ad esempio dopo utilizzo a lungo termine di soluzione di iodopovidone per il trattamento di ferite e ustioni su aree cutanee estese. **Può verificarsi a seguito della captazione di elevate quantità di iodopovidone (ad esempio nel trattamento di ustioni) ***Ipotiroidismo a seguito di uso prolungato o esteso di iodopovidone Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazioneavversa.
Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio, intenzionale o accidentale, può manifestarsi ipotiroidismo o ipertiroidismo. L’assorbimento sistemico di iodio dopo applicazioni ripetute del prodotto su ferite estese o gravi ustioni può produrre una serie di sintomi quali: sapore metallico, salivazione aumentata, bruciore o dolore pungente alla bocca e alla gola, irritazione o gonfiore agli occhi, febbre, rash cutaneo, diarrea e disturbi gastrointestinali, ipotensione, tachicardia, acidosi metabolica, ipernatriemia, insufficienza della funzione renale, edema polmonare e shock. In caso di ingestione accidentale di elevate quantità di prodotto istituire un trattamento sintomatico e di supporto con particolare attenzione al bilancio elettrolitico ed alla funzione renale e tiroidea.
Gravidanza e allattamento
Durante la gravidanza e l’allattamento, la soluzione di iodopovidone deve essere utilizzata solo se strettamente necessaria e alla minima dose possibile, a causa della capacità dello iodio di attraversare la placenta e di essere secreto nel latte materno e per l’elevata sensibilità del feto e del neonato allo iodio. Lo iodio, inoltre, si concentra maggiormente nel latte materno rispetto al siero, pertanto può causare ipotiroidismo transitorio con aumento del TSH (ormone stimolante la tiroide) nel feto o nel neonato
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Dott. Edoardo Micillo iscritto all'albo dei farmacisti della Provincia di Napoli - iscrizione n° 4897
Laurea in Farmacia, rilasciata in Italia. Codice deontologico reperibile qui.