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Bradicardia: cos'è e quando preoccuparsi
23 set 2022

Bradicardia: cos'è e quando preoccuparsi

Il termine bradicardia viene utilizzato per indicare un ritmo cardiaco lento o irregolare, condizione che durante le normali attività o l’esercizio fisico leggero può causare vertigini o una sensazione soggettiva di “mancanza d’aria”.

Si definisce bradicardia la presenza di un battito cardiaco lento o irregolare, in genere al di sotto delle 60 pulsazioni al minuto. A queste frequenze, talvolta il cuore non è in grado di pompare una quantità sufficiente di sangue ossigenato in circolo durante lo svolgimento di normali attività o uno sforzo fisico.

Ma quando c’è da preoccuparsi per questa condizione?

La bradicardia è comune nei soggetti allenati e, nella maggior parte dei casi, non desta preoccupazione. Gli atleti professionisti sono spesso bradicardici, come è noto: è una conseguenza dell’allenamento. In questo caso, una frequenza cardiaca ridotta si associa generalmente a un minor rischio cardiovascolare. Ma è bene ricordare che non sempre un cuore bradicardico conferisce una maggiore protezione dagli eventi infartuali. Può infatti rappresentare la conseguenza di condizioni ed eventi patologici, oppure essere in relazione con l'invecchiamento. Al di là dell’attività fisica protratta e continuativa, infatti, anche l'avanzare dell'età può indurre naturalmente un'accentuazione della bradicardia, che però può tradursi in un deficit funzionale, con facile affaticabilità.

Se, dunque, negli sportivi la bradicardia può essere considerata normale, al contrario, se siamo di fronte ad un anziano che si ritrova con 40 pulsazioni al minuto, allora, potrebbe trattarsi di un primo campanello d’allarme a cui prestare attenzione. 

La bradicardia, inoltre, può dar segni della sua insorgenza attraverso sintomi piuttosto riconoscibili: 

  • capogiri;
  • facile affaticabilità;
  • ridotta tolleranza allo sforzo;
  • svenimento, nelle forme più gravi. 

Ecco in questi casi è necessario rivolgersi al proprio cardiologo di fiducia per sottoporsi ad un elettrocardiogramma di controllo.

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