Articolo Blog
Emazie nelle urine negli uomini: cosa significano, quando preoccuparsi e cosa fare
02 nov 2025

Emazie nelle urine negli uomini: cosa significano, quando preoccuparsi e cosa fare

Le emazie nelle urine rappresentano la presenza di globuli rossi nel campione urinario. Anche se a volte possono essere un evento transitorio e innocuo, in altri casi possono indicare un problema renale, urinario o prostatico. In questo articolo analizziamo in modo approfondito cosa significano, quando preoccuparsi e come comportarsi in caso di risultati anomali.

Cosa sono le emazie nelle urine

Le emazie sono i globuli rossi del sangue, cellule fondamentali per il trasporto dell’ossigeno. Quando vengono trovate nelle urine durante un esame delle urine, significa che una piccola quantità di sangue è entrata nel tratto urinario.

Nel referto di laboratorio, questa condizione viene chiamata ematuria e può essere:

  • Macroscopica: quando le urine appaiono visibilmente rosate o rossastre;
  • Microscopica: quando le emazie sono presenti ma visibili solo al microscopio, senza alterare il colore dell’urina.

Negli uomini, la presenza di emazie nelle urine può essere legata a varie cause, tra cui infezioni urinarie, calcoli renali, infiammazioni prostatiche o traumi.


Quando le emazie nelle urine devono preoccupare

Non sempre la presenza di emazie è un segnale grave, ma ci sono casi in cui merita un approfondimento medico. Bisogna preoccuparsi quando:

  • Le urine hanno un colore rosso, marrone o torbido persistente;
  • Compaiono dolori lombari o addominali associati;
  • Si avverte bruciore durante la minzione o una necessità frequente di urinare;
  • Le emazie persistono in più esami successivi;
  • Si ha una storia familiare di malattie renali o tumori urinari.

In questi casi, il medico può prescrivere esami aggiuntivi come ecografie renali, urografie o cistoscopie per individuare la causa precisa.

Quante emazie devono esserci nelle urine

In condizioni normali, le emazie nelle urine dovrebbero essere assenti o presenti in quantità molto ridotte. I valori considerati fisiologici variano leggermente tra laboratori, ma in genere:

  • Da 0 a 2 emazie per campo visivo (alla microscopia) sono considerate normali;
  • Più di 3 emazie per campo indicano microematuria e richiedono ulteriori indagini.

È importante ricordare che fattori temporanei come sforzi fisici intensi, rapporti sessuali o febbre possono aumentare momentaneamente il numero di emazie, senza indicare una vera patologia.

Cosa fare se si trovano emazie nelle urine

Se il tuo referto riporta la presenza di emazie, il primo passo è non allarmarti e rivolgerti al tuo medico di base o urologo. Ecco i passaggi consigliati:

  • Confermare il risultato ripetendo l’esame dopo alcuni giorni, possibilmente con raccolta a metà getto;
  • Escludere cause temporanee come sforzi, ciclo mestruale o traumi;
  • Effettuare esami aggiuntivi (urinocoltura, ecografia, analisi del sangue, PSA negli uomini sopra i 50 anni);
  • Segnalare eventuali sintomi associati: dolore, bruciore, febbre, variazioni nella minzione.

Una diagnosi tempestiva può aiutare a individuare precocemente condizioni come infezioni, calcoli, glomerulonefriti o tumori urologici.

Emazie nelle urine negli uomini: le cause più comuni

Negli uomini, la presenza di emazie può dipendere da vari fattori, spesso legati all’apparato urinario e alla prostata. Le cause più comuni includono:

  • Prostatite (infiammazione della prostata);
  • Calcoli renali o vescicali che irritano le vie urinarie;
  • Infezioni urinarie o batteriche;
  • Attività fisica intensa (ematuria da sforzo);
  • Lesioni o traumi a livello addominale o genitale;
  • Patologie renali o, più raramente, tumori delle vie urinarie.

Un’attenta valutazione clinica è fondamentale per distinguere le situazioni transitorie da quelle che richiedono trattamento medico specifico.

Conclusione: quando consultare un medico

Le emazie nelle urine non vanno mai ignorate, anche se possono essere dovute a cause lievi. È sempre consigliabile consultare un medico per chiarire la situazione e, se necessario, avviare una diagnosi più approfondita.

Un controllo tempestivo consente di prevenire complicanze e mantenere in salute reni, vescica e prostata. Non trascurare i segnali del tuo corpo: la prevenzione è la miglior cura.

Emazie nelle urine: cosa sono e cosa indicano

Le emazie sono i globuli rossi del sangue. Quando vengono individuate nelle urine, significa che è presente una piccola quantità di sangue nel tratto urinario. Questa condizione si chiama ematuria e può essere:

  • Microscopica: le emazie sono visibili solo al microscopio e non alterano il colore dell’urina;
  • Macroscopica: le urine appaiono visibilmente rosate o rosse.

La presenza di emazie può derivare da varie cause, come infezioni urinarie, calcoli renali, infiammazioni prostatiche, traumi o patologie renali. Tuttavia, anche un semplice sforzo fisico intenso o un piccolo trauma possono aumentare temporaneamente la quantità di globuli rossi nelle urine.

Emazie nelle urine: quando preoccuparsi davvero

Non sempre le emazie nelle urine rappresentano un segnale d’allarme, ma ci sono situazioni in cui è necessario consultare un medico. In particolare, è bene preoccuparsi quando:

  • Le urine sono visibilmente rosse o torbide per più giorni consecutivi;
  • Si manifestano dolori lombari o addominali persistenti;
  • È presente bruciore durante la minzione o si urina molto frequentemente;
  • Le emazie superano i valori normali in più esami consecutivi;
  • Ci sono fattori di rischio come fumo, calcoli, infezioni ricorrenti o familiarità per tumori urinari.

In questi casi, il medico può consigliare esami di approfondimento come urinocoltura, ecografia renale o cistoscopia per individuare la causa esatta.

Valori delle emazie nelle urine: cosa significa 5, 10, 20 o 30 per campo

Durante l’esame microscopico delle urine, il laboratorio indica il numero di emazie per campo visivo. Ecco come interpretare i risultati più comuni:

  • 0-2 emazie per campo: valore normale, nessun segno di ematuria.
  • 5-10 emazie per campo: lieve presenza, spesso transitoria o legata a sforzi, infezioni leggere o irritazioni.
  • Valore 10-20 emazie per campo: possibile microematuria che richiede controllo e, se persistente, visita urologica.
  • Valore 30 emazie per campo: livello alto che può indicare una condizione patologica (come infezioni, calcoli o infiammazioni più serie).

Un valore elevato non va ignorato, ma deve essere contestualizzato con sintomi e altri parametri urinari come leucociti, nitriti e proteine.

Leucociti nelle urine: cosa significa e perché compaiono

I leucociti sono le cellule del sistema immunitario. Quando si trovano nelle urine, indicano spesso una risposta infiammatoria o infettiva. Le cause più comuni includono:

  • Cistite o uretrite (infezioni delle vie urinarie inferiori);
  • Prostatite negli uomini;
  • Infezioni renali come la pielonefrite;
  • Presenza di batteri o nitriti nelle urine, che confermano l’infezione.

La combinazione di leucociti ed emazie nelle urine è un segnale che richiede sempre una valutazione medica, soprattutto se accompagnata da dolore o febbre.

Emazie nelle urine nelle donne: cosa sapere

Nel caso delle donne, le emazie nelle urine possono dipendere anche da fattori non patologici, come:

  • Contaminazione del campione durante il ciclo mestruale;
  • Rapporti sessuali recenti che irritano l’uretra;
  • Infezioni urinarie frequenti o cistiti recidivanti;
  • Alterazioni ormonali o menopausa.

Per una corretta diagnosi, è essenziale raccogliere il campione in modo accurato e comunicare al medico eventuali sintomi o condizioni concomitanti.

Emoglobina nelle urine: differenze con le emazie

La presenza di emoglobina nelle urine (emoglobinuria) indica che l’emoglobina è stata rilasciata dai globuli rossi distrutti. A differenza delle emazie intatte, qui non si trovano cellule visibili ma solo la proteina colorata del sangue. Le cause più comuni includono:

  • Anemie emolitiche o distruzione dei globuli rossi;
  • Traumi muscolari o renali;
  • Infezioni o reazioni tossiche a farmaci.

Questa condizione richiede sempre una valutazione medica urgente, poiché può indicare una patologia sistemica o renale.

Cosa fare in caso di emazie o leucociti nelle urine

Se il referto mostra la presenza di emazie o leucociti, ecco i passi da seguire:

  • Ripetere l’esame delle urine dopo qualche giorno, con campione raccolto correttamente (a metà getto);
  • Eseguire urinocoltura se si sospetta un’infezione;
  • Consultare il medico di base o l’urologo in caso di valori persistenti o elevati;
  • Segnalare sintomi come dolore, febbre, bruciore o variazioni nel colore dell’urina;
  • Bere molta acqua per favorire la depurazione renale e mantenere le vie urinarie pulite.

Un’analisi accurata e una valutazione tempestiva possono prevenire complicazioni e mantenere in salute l’intero apparato urinario.

Conclusioni: quando preoccuparsi e quando no

Le emazie, i leucociti e l’emoglobina nelle urine non devono generare panico, ma neppure essere trascurate. Piccole quantità possono comparire in modo occasionale e innocuo, ma valori come 10, 20 o 30 emazie per campo richiedono sempre un controllo medico.

In caso di dubbi o sintomi persistenti, la regola d’oro è: consultare il proprio medico o urologo. Solo una valutazione clinica personalizzata può determinare la causa e il trattamento più adeguato.

Per approfondire gli strumenti diagnostici utili per monitorare la salute urinaria, visita la sezione dedicata di Openfarma - Diagnostici e test salute.

Più Venduti