Articolo Blog
Quante costole ha un uomo e una donna? Differenze, guarigione e sintomi di frattura
08 nov 2025

Quante costole ha un uomo e una donna? Differenze, guarigione e sintomi di frattura

Le costole sono una parte fondamentale del nostro scheletro, ma ancora oggi esistono molte curiosità e false credenze a riguardo. In questo articolo scoprirai quante costole ha un uomo e una donna, quanto tempo impiegano a saldarsi in caso di frattura, come si dice correttamente costole o coste e come riconoscere una costola rotta o incrinata.

Quante costole ha un uomo e una donna?

Una delle domande più comuni riguarda la differenza tra il numero di costole dell’uomo e quello della donna. Contrariamente a quanto molti credono, uomini e donne hanno lo stesso numero di costole.

Il corpo umano è formato da 12 paia di costole, per un totale di 24 costole. Queste sono suddivise in tre categorie:

  • 7 paia di costole vere: sono quelle direttamente collegate allo sterno.
  • 3 paia di costole false: si collegano allo sterno indirettamente tramite la cartilagine.
  • 2 paia di costole fluttuanti: non sono collegate allo sterno e terminano nel muscolo addominale.

Questa struttura è identica sia negli uomini che nelle donne. La credenza secondo cui l’uomo avrebbe una costola in meno deriva da un’interpretazione simbolica del racconto biblico di Adamo ed Eva, ma scientificamente non ha alcun fondamento.


Quanto tempo impiegano le costole a saldarsi?

Le costole rotte o incrinate sono tra le fratture più comuni, soprattutto in seguito a cadute, incidenti o forti urti al torace. Il tempo di guarigione dipende dalla gravità del trauma, ma in generale si può dire che:

  • Una costola incrinata può guarire in circa 3-4 settimane.
  • Una costola fratturata può richiedere fino a 6-8 settimane per saldarsi completamente.

Durante il processo di guarigione è fondamentale evitare sforzi fisici e movimenti bruschi. In alcuni casi il medico può consigliare l’uso di fasce contenitive o la somministrazione di antidolorifici per alleviare il dolore. Tuttavia, il riposo resta la terapia più efficace.

È importante sapere che le costole non vengono ingessate come avviene per altre ossa: la loro saldatura avviene naturalmente, purché si rispetti il tempo necessario e si eviti ogni ulteriore trauma.

Si dice costole o coste?

Molti si chiedono quale sia la forma corretta tra “costole” e “coste”. Entrambi i termini sono corretti, ma il loro uso varia a seconda del contesto:

  • Costole: è il termine più usato in ambito medico e anatomico. Ad esempio: “Mi sono rotto una costola”.
  • Coste: viene usato più comunemente nel linguaggio popolare o figurato, ad esempio “mi fanno male le coste”.

In sintesi, puoi usare entrambi i termini, ma “costole” è quello più appropriato quando si parla di anatomia o salute.

Come capire se hai una costola rotta o incrinata

Capire se una costola è rotta o incrinata può non essere semplice senza una radiografia, ma ci sono alcuni sintomi chiari da tenere in considerazione. Ecco i segnali più comuni:

  • Dolore acuto durante la respirazione, la tosse o il movimento.
  • Sensazione di bruciore o pressione nella zona interessata.
  • Difficoltà a respirare profondamente.
  • Gonfiore o lividi nella parte colpita.
  • Dolore localizzato che peggiora quando si dorme su un lato specifico.

In presenza di questi sintomi, è sempre consigliato rivolgersi a un medico e, se necessario, eseguire una radiografia del torace. Questo esame permette di distinguere una semplice infrazione da una frattura completa.

In ogni caso, è fondamentale non sottovalutare il dolore, perché una costola rotta può in alcuni casi danneggiare organi interni come i polmoni o il fegato.

Costole umane: quante sono esattamente?

Il corpo umano è formato da una struttura ossea complessa e armoniosa. Tra le sue componenti principali ci sono le costole, che insieme allo sterno e alle vertebre toraciche formano la gabbia toracica. Questa ha la funzione di proteggere organi vitali come cuore e polmoni.

Ma quante costole ha il corpo umano? La risposta è precisa: 24 costole in totale, suddivise in 12 paia. Ogni paio di costole è collegato a una vertebra toracica corrispondente. Queste 12 paia sono classificate in base alla loro connessione con lo sterno, e si dividono in:

  • 7 paia di costole vere
  • 3 paia di costole false
  • 2 paia di costole fluttuanti

Costole uomo e donna: ci sono differenze?

Una delle credenze più diffuse, tramandata anche da racconti antichi, è che l’uomo abbia una costola in meno rispetto alla donna. In realtà, questa idea è completamente falsa. Da un punto di vista anatomico, uomini e donne hanno lo stesso numero di costole: 24 in tutto, disposte in 12 paia identici.

La confusione nasce probabilmente da un’interpretazione letterale del racconto biblico di Adamo ed Eva, ma la scienza conferma che non esiste alcuna differenza nel numero di costole tra i sessi. Anche nella struttura e nella funzione, le costole maschili e femminili sono praticamente identiche, salvo leggere variazioni legate alla conformazione toracica individuale.

Numerazione e classificazione delle costole

La numerazione delle costole segue un ordine preciso dall’alto verso il basso, partendo dal primo paio collegato direttamente allo sterno. Comprendere questa classificazione è utile non solo per motivi anatomici, ma anche per riconoscere eventuali problemi o dolori localizzati.

  • Costole vere (1ª - 7ª): sono collegate direttamente allo sterno tramite una cartilagine costale propria. Offrono la maggiore stabilità e protezione agli organi interni.
  • Costole false (8ª - 10ª): non si connettono direttamente allo sterno, ma tramite un’unica cartilagine comune che si unisce a quella della 7ª costola.
  • Costole fluttuanti (11ª - 12ª): sono le più corte e terminano libere, senza collegamento allo sterno. Proprio per questa loro caratteristica vengono chiamate “fluttuanti”.

Questa suddivisione anatomica permette di comprendere meglio non solo la struttura scheletrica, ma anche le cause di eventuali dolori localizzati nella parte inferiore del torace.

Costole fluttuanti e dolore: cosa sapere

Il dolore alle costole fluttuanti è un disturbo piuttosto comune, soprattutto nelle persone che praticano attività fisica intensa o che subiscono piccoli traumi alla parte bassa del torace. Le costole fluttuanti, essendo più mobili e meno protette, sono più soggette a infiammazioni o lievi sublussazioni.

I sintomi più frequenti possono includere:

  • Dolore localizzato nella parte inferiore del torace, che aumenta con i movimenti o la respirazione profonda.
  • Sensazione di “pizzicore” o dolore acuto quando si tossisce, si ride o si piega il busto.
  • Fastidio prolungato che può durare diversi giorni o settimane, specialmente se non si lascia riposare la zona.

In casi più seri, il dolore può derivare da una infiammazione muscolare o da una frattura costale. Per questo motivo, se il dolore è intenso o persistente, è sempre consigliato consultare un medico e, se necessario, eseguire una radiografia o un’ecografia del torace.

Coste o costole: qual è il termine corretto?

Molti si chiedono se sia più corretto dire “coste” o “costole” quando si parla del corpo umano. In realtà entrambi i termini sono corretti, ma hanno sfumature d’uso leggermente diverse.

  • Costole: è il termine più usato in medicina, anatomia e linguaggio tecnico. Si utilizza quando si parla di ossa o di traumi, ad esempio “una costola incrinata”.
  • Coste: è una forma più popolare e colloquiale, spesso usata nel linguaggio comune o figurativo, ad esempio “mi fanno male le coste”.

In ogni caso, entrambe le parole indicano le stesse strutture ossee del torace. Quindi, se ti stai chiedendo se dire coste o costole del corpo umano, sappi che entrambe le forme sono corrette: la differenza è solo nello stile e nel contesto.

Conclusione: conoscere le proprie costole per prendersi cura del corpo

Ora sai quante costole ha un uomo e una donna, come funziona la numerazione delle costole umane e quali sono le differenze tra costole vere, false e fluttuanti. Capire la struttura del proprio torace è importante non solo per cultura generale, ma anche per interpretare correttamente i segnali del corpo in caso di dolore o fastidio.

Se avverti dolore alle costole fluttuanti o in altre zone del torace, evita l’autodiagnosi e rivolgiti sempre a un professionista. Una semplice radiografia può aiutare a escludere fratture e assicurarti un recupero sicuro e completo.

In caso di dolore o infiammazione alle costole, può essere utile consultare un medico e, se necessario, ricorrere a farmaci da banco specifici per dolore e infiammazione, sempre seguendo le indicazioni di un professionista.

Più Venduti