Pressione 140/90: Significato, valori corretti e ansia
Una delle domande più frequenti quando si parla di salute cardiovascolare riguarda il valore della pressione arteriosa. In particolare, molti si chiedono: “Se ho la pressione 140/90, devo preoccuparmi?”. In questo articolo analizziamo i valori considerati normali, quando bisogna prestare attenzione, come l’ansia può influenzare la pressione e a quale livello la “minima” viene considerata alta.
Pressione 140/90: è pericolosa?
Un valore di 140/90 mmHg rappresenta il limite oltre il quale la pressione viene considerata ipertensione di grado 1. Non significa necessariamente che ci sia una condizione grave, ma è un campanello d’allarme da non ignorare. Infatti, la pressione arteriosa ideale si aggira intorno a 120/80 mmHg, con una certa tolleranza individuale.
Secondo le linee guida mediche, valori costantemente pari o superiori a 140/90 richiedono attenzione perché aumentano il rischio di:
- Malattie cardiovascolari (infarto, ictus);
- Danni renali nel lungo periodo;
- Affaticamento del cuore e dei vasi sanguigni.
Un singolo episodio non è indicativo, ma se la pressione rimane alta in più misurazioni, è consigliato consultare un medico per approfondire la situazione.
Qual è la pressione giusta in base all’età?
Non esiste un valore unico valido per tutti, ma la pressione tende a variare con l’età. Ecco una panoramica orientativa dei valori ritenuti accettabili:
- Adulti giovani (18-39 anni): intorno a 110-120 / 70-80 mmHg;
- Adulti di mezza età (40-59 anni): fino a 130/85 può essere considerata ancora normale;
- Anziani (oltre i 60 anni): valori fino a 140/90 possono essere tollerati, ma non devono essere superati stabilmente.
È importante ricordare che la “pressione giusta” non dipende solo dall’età, ma anche da fattori come stile di vita, alimentazione, attività fisica e predisposizione genetica.
Come capire se la pressione è alta per ansia?
Un aspetto spesso sottovalutato è il legame tra ansia e pressione alta. Infatti, lo stress o un attacco di panico possono temporaneamente far salire i valori, senza che ci sia una vera forma di ipertensione cronica.
Alcuni segnali che possono indicare un innalzamento dovuto all’ansia sono:
- Valori altalenanti: la pressione varia molto tra un momento e l’altro;
- Normalità a riposo: misurando la pressione dopo un periodo di relax i valori rientrano nella norma;
- Presenza di sintomi ansiosi: tachicardia, sudorazione, respiro corto durante la misurazione.
Per distinguere un’ipertensione reale da una reazione ansiosa, può essere utile misurare la pressione in momenti diversi della giornata, oppure utilizzare strumenti come il monitoraggio pressorio nelle 24 ore (Holter pressorio).
Quando la minima viene considerata alta?
La cosiddetta “minima”, cioè la pressione diastolica, è considerata alta quando supera stabilmente i 90 mmHg. Una pressione minima elevata può essere più pericolosa di una massima alta, perché indica una costante resistenza dei vasi sanguigni, con conseguente sovraccarico per il cuore.
In particolare:
- Fino a 80 mmHg: valori ottimali;
- Tra 80 e 89 mmHg: pre-ipertensione o valori alti-normali;
- 90 mmHg o più: ipertensione vera e propria.
Se la pressione minima rimane alta per un periodo prolungato, è fondamentale intervenire con modifiche allo stile di vita (alimentazione equilibrata, attività fisica, riduzione del sale) ed eventualmente con terapia farmacologica sotto controllo medico.
Pressione 140/90 e agitazione: è davvero alta?
Un valore di 140/90 mmHg rappresenta il limite tra pressione normale-alta e ipertensione di primo grado. In alcuni casi, questo valore può essere dovuto non a una patologia cronica, ma a uno stato di agitazione o ansia. Infatti, lo stress e le emozioni forti possono causare un innalzamento temporaneo della pressione, noto anche come “effetto camice bianco”.
Alcuni segnali che la pressione alta sia dovuta ad agitazione includono:
- Valori altalenanti: la pressione scende quando si è più rilassati;
- Sintomi ansiosi come tachicardia, sudorazione, tremori;
- Normalizzazione a riposo: dopo 15-20 minuti di calma, la pressione torna nella norma.
Pressione 160/90: mi devo preoccupare?
Un valore di 160/90 è considerato ipertensione di secondo grado. In questo caso non si tratta più di una semplice variazione legata all’ansia, ma di una condizione che richiede attenzione medica. Se la pressione si mantiene su questi livelli, aumenta notevolmente il rischio di:
- Infarto e ictus;
- Danno renale progressivo;
- Affaticamento cardiaco a lungo termine.
In caso di misurazioni ripetute a 160/90, è opportuno consultare un medico e valutare un percorso terapeutico, che può includere farmaci antipertensivi e cambiamenti nello stile di vita.
Pressione 140/100: mi devo preoccupare?
Quando la pressione minima (diastolica) arriva a 100 mmHg, siamo davanti a una situazione che non va sottovalutata. La minima elevata è spesso più pericolosa della massima alta, perché indica una costante resistenza dei vasi sanguigni.
Con valori di 140/100 è consigliato:
- Ripetere la misurazione in momenti diversi della giornata;
- Verificare lo stato di salute con esami del sangue e visita cardiologica;
- Ridurre il sale nella dieta e limitare fumo e alcol.
Valori della pressione in base all’età
I valori ideali della pressione arteriosa cambiano leggermente con l’età. Ecco una tabella orientativa:
- 18-39 anni: 110-120 / 70-80 mmHg;
- 40-59 anni: 120-130 / 80-85 mmHg;
- Dai 60 anni in su: fino a 140/90 può essere tollerata, ma non deve essere superata stabilmente.
Questi valori sono solo indicativi: la pressione giusta dipende anche da stile di vita, peso, attività fisica e predisposizione genetica.
Con la pressione alta bisogna stare a riposo?
Molti si chiedono: “Con la pressione alta è meglio stare a riposo?”. La risposta è: dipende. In caso di crisi ipertensiva improvvisa è utile mettersi a riposo, in un ambiente tranquillo, e misurare la pressione dopo 15-20 minuti. Tuttavia, nel lungo periodo il riposo assoluto non è la soluzione: al contrario, una regolare attività fisica moderata (camminata, nuoto, bicicletta) è uno dei rimedi più efficaci per abbassare la pressione in modo naturale.
Pressione 160/110: cosa fare?
Un valore di 160/110 è una condizione di ipertensione grave. In questo caso è importante:
- Non sottovalutare il sintomo e non rimandare;
- Rivolgersi immediatamente al medico o recarsi al pronto soccorso se compaiono sintomi come dolore al petto, difficoltà respiratorie, mal di testa forte o vista offuscata;
- Seguire scrupolosamente le terapie prescritte ed evitare il fai da te.
Pressione 140/70: mi devo preoccupare?
Una misurazione di 140/70 indica che la massima è leggermente alta, mentre la minima è normale. In genere non è un valore grave, ma può essere un segnale di ipertensione sistolica isolata, più comune nelle persone anziane.
In questo caso è utile:
- Controllare la pressione regolarmente per capire se si tratta di un episodio isolato o di una tendenza;
- Adottare uno stile di vita sano, riducendo stress, sale e sedentarietà;
- Consultare un medico se i valori si ripetono frequentemente.
La pressione arteriosa è un parametro che non va mai trascurato. Valori come 140/90 possono dipendere dall’agitazione, ma 160/90 o 160/110 richiedono immediata attenzione medica. Allo stesso modo, 140/100 o 140/70 meritano monitoraggio costante. La regola fondamentale è: non affidarsi solo al fai da te, ma rivolgersi sempre a un professionista per valutare la situazione e prevenire complicazioni.
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