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Sideremia: cos’è, valori normali, differenze con la ferritina e cause di alterazione
25 dic 2025

Sideremia: cos’è, valori normali, differenze con la ferritina e cause di alterazione


La sideremia è un parametro ematico fondamentale per valutare lo stato del ferro nel nostro organismo. Viene spesso prescritta in caso di stanchezza cronica, anemia, caduta dei capelli o sospetti disturbi metabolici. Comprendere cosa indica, come interpretarla correttamente e in cosa si differenzia dalla ferritina è essenziale sia per i pazienti sia per chi desidera approfondire la salute del sangue.

Cosa indica il valore di sideremia

Il valore di sideremia indica la quantità di ferro presente nel sangue, in particolare il ferro legato alla transferrina, la proteina che lo trasporta ai tessuti. Non rappresenta quindi il ferro totale dell’organismo, ma solo quello circolante in quel momento.

Questo dato è influenzato da diversi fattori e può variare anche nell’arco della giornata, motivo per cui viene spesso interpretato insieme ad altri parametri.

La sideremia è utile per:
  • Valutare sospetti di anemia sideropenica
  • Individuare eccessi di ferro
  • Monitorare terapie a base di ferro
  • Approfondire disturbi metabolici o infiammatori

I valori di riferimento possono variare leggermente tra i laboratori, ma in genere rientrano tra: 60 e 170 µg/dL negli adulti.


Differenza tra sideremia e ferritina

Uno degli errori più comuni è confondere sideremia e ferritina. Anche se entrambe riguardano il ferro, misurano aspetti completamente diversi.

Le principali differenze sono:
  • Sideremia: indica il ferro che circola nel sangue in quel momento
  • Ferritina: rappresenta le riserve di ferro accumulate nell’organismo

In pratica, la sideremia può essere normale anche quando le riserve sono quasi esaurite, oppure risultare bassa in presenza di ferritina elevata (ad esempio in stati infiammatori).

Per questo motivo, una valutazione corretta dello stato del ferro richiede spesso l’analisi combinata di:

  • Sideremia
  • Ferritina
  • Transferrina
  • Saturazione della transferrina

Cosa provoca la sideremia bassa

Una sideremia bassa indica una ridotta disponibilità di ferro nel sangue e può essere il segnale di diverse condizioni, non sempre legate a una semplice carenza alimentare.

Le cause più comuni includono:
  • Anemia da carenza di ferro
  • Diete povere di ferro o squilibrate
  • Perdite di sangue (mestruazioni abbondanti, sanguinamenti gastrointestinali)
  • Malassorbimento intestinale
  • Stati infiammatori o infezioni croniche

I sintomi associati possono comprendere affaticamento, pallore, fiato corto, difficoltà di concentrazione e un generale calo delle energie.


Cosa fa aumentare la sideremia

Una sideremia alta indica un eccesso di ferro circolante nel sangue e non deve essere sottovalutata, soprattutto se persistente.

Tra le principali cause troviamo:
  • Eccessiva assunzione di integratori di ferro
  • Trasfusioni frequenti
  • Patologie del fegato
  • Disturbi genetici del metabolismo del ferro
  • Ridotta capacità di utilizzo del ferro da parte dei tessuti

Un eccesso prolungato di ferro può favorire danni a fegato, cuore e pancreas, poiché il ferro in eccesso tende ad accumularsi nei tessuti.

Per questo motivo, qualsiasi alterazione dei valori deve essere sempre interpretata da un medico, evitando il fai-da-te con integratori o diete drastiche.



Sideremia: sigla e significato

Nei referti di laboratorio la sideremia può essere indicata con diverse sigle, a seconda della struttura che esegue l’analisi.

Le sigle più comuni sono:
  • Fe
  • Iron
  • Ferro sierico

Indipendentemente dal nome utilizzato, il dato rappresenta sempre la quantità di ferro circolante nel sangue al momento del prelievo.


Sideremia: valori normali

I valori della sideremia possono variare leggermente in base al laboratorio, all’età e al sesso, ma in genere rientrano in questi intervalli:

  • Uomini: 65 – 175 µg/dL
  • Donne: 50 – 170 µg/dL

È importante sapere che la sideremia può oscillare anche nel corso della giornata, motivo per cui il prelievo viene solitamente effettuato al mattino.


Sideremia alta: cosa significa

La sideremia alta indica una quantità eccessiva di ferro nel sangue. Non sempre è sinonimo di malattia, ma se persistente va approfondita.

Le cause più frequenti includono:
  • Eccessiva assunzione di integratori di ferro
  • Trasfusioni ripetute
  • Disturbi del metabolismo del ferro
  • Patologie epatiche

Un eccesso cronico di ferro può favorire l’accumulo nei tessuti e, nel tempo, risultare dannoso per fegato, cuore e pancreas.


Sideremia bassa: quando preoccuparsi

La sideremia bassa è una condizione molto comune e spesso associata a una ridotta disponibilità di ferro per l’organismo.

Tra le cause principali troviamo:
  • Anemia da carenza di ferro
  • Perdite di sangue (mestruazioni abbondanti, sanguinamenti interni)
  • Diete povere di ferro
  • Malassorbimento intestinale

I sintomi più frequenti sono stanchezza, debolezza, pallore e difficoltà di concentrazione.


Sideremia o ferritina: quale conta di più?

La domanda “sideremia o ferritina?” è molto comune, ma la risposta corretta è: entrambe.

  • Sideremia: misura il ferro circolante nel sangue
  • Ferritina: indica le riserve di ferro dell’organismo

Una sideremia normale non esclude una carenza di ferro se la ferritina è bassa. Per questo motivo i due valori devono sempre essere interpretati insieme.


Sideremia in gravidanza

Durante la gravidanza la sideremia tende spesso a ridursi a causa dell’aumentato fabbisogno di ferro per il feto e la placenta.

In gravidanza è frequente osservare:
  • Sideremia più bassa del range standard
  • Riduzione progressiva delle riserve di ferro
  • Necessità di integrazione controllata

Il monitoraggio regolare è essenziale per prevenire anemia materna e complicanze.


Sideremia 40: cosa indica

Un valore di sideremia 40 µg/dL è generalmente considerato basso.

Questo dato può indicare una carenza di ferro in atto o una fase iniziale di anemia, soprattutto se accompagnato da ferritina ridotta e sintomi clinici.


Sideremia 24: valore molto basso

Una sideremia 24 µg/dL è un valore significativamente basso e merita sempre attenzione medica.

In questi casi è possibile riscontrare:
  • Anemia sideropenica conclamata
  • Affaticamento marcato
  • Ridotta ossigenazione dei tessuti

È fondamentale evitare il fai-da-te e procedere con una valutazione clinica completa.



Cos’è la sederemia e perché viene cercata online

La sederemia è un termine spesso ricercato online come variante o errore di digitazione di sideremia, ma intercetta comunque un elevato volume di traffico informativo. Chi cerca “sederemia” è generalmente interessato a comprendere il livello di ferro nel sangue e il significato clinico dei valori riscontrati negli esami ematici. 

Sederemia: valori bassi, valori alti e sintomi più comuni

Quando si parla di sederemia, l’interesse principale riguarda quasi sempre la presenza di valori bassi o alti e i possibili sintomi associati. Stanchezza persistente, debolezza, pallore e difficoltà di concentrazione sono segnali che spingono molte persone a informarsi su questo parametro, anche se il termine viene scritto in modo non corretto.

Sederemia e sideremia: il significato corretto del parametro

È importante chiarire che la sederemia, intesa come sideremia, rappresenta la quantità di ferro circolante nel sangue e non le riserve totali dell’organismo. Per una valutazione completa, questo valore dovrebbe essere sempre analizzato insieme ad altri indici come la ferritina e la transferrina, evitando interpretazioni isolate che possono risultare fuorvianti.

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