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Sintomi del COVID oggi: cosa aspettarsi da Omicron 5, KP.3 e varianti attuali
06 ott 2025

Sintomi del COVID oggi: cosa aspettarsi da Omicron 5, KP.3 e varianti attuali

Introduzione

Negli ultimi mesi si è tornato a parlare di nuove varianti del COVID-19, in particolare delle sottovarianti di Omicron come la Omicron 5 e la più recente KP.3. Anche se il virus continua a mutare, la maggior parte dei casi oggi presenta sintomi simili tra loro, spesso lievi, ma da non sottovalutare.

In questa guida completa scoprirai quali sono i sintomi del COVID attuale, come si manifestano le nuove varianti e cosa osservare per riconoscerli in tempo.


Sintomi della variante Omicron 5

La variante Omicron 5 e le sue sottovarianti hanno mostrato una sintomatologia molto simile a quella del raffreddore o dell’influenza stagionale, ma con alcune caratteristiche particolari. In generale, colpiscono soprattutto le vie respiratorie superiori e raramente i polmoni, rendendo i sintomi più lievi rispetto alle prime varianti del virus.

I sintomi più comuni di Omicron 5 includono:

  • Tosse secca o persistente
  • Mal di gola
  • Naso chiuso o che cola
  • Mal di testa
  • Affaticamento e debolezza generale
  • Dolori muscolari e articolari
  • Febbre o sensazione di febbricola
  • Perdita parziale o alterazione del gusto e dell’olfatto (meno frequente)
  • Nausea o disturbi intestinali in casi isolati

Nella maggior parte dei casi, i sintomi si sviluppano in modo graduale e durano da 5 a 10 giorni. Le persone vaccinate o già infettate in passato tendono a manifestare sintomi più lievi e di breve durata.

Sintomi del COVID oggi

Con l’evoluzione del virus, il COVID oggi si manifesta spesso con sintomi paragonabili a quelli di un comune raffreddore. Tuttavia, può comunque risultare fastidioso e, in soggetti fragili, anche pericoloso.

Ecco i sintomi più frequenti del COVID nelle sue forme attuali:

  • Febbre o brividi
  • Tosse persistente
  • Mal di gola e difficoltà a deglutire
  • Congestione nasale o naso che cola
  • Stanchezza marcata e spossatezza
  • Mal di testa e dolori diffusi
  • Perdita o alterazione del gusto e dell’olfatto (più rara rispetto al passato)
  • Nausea, vomito o diarrea in alcuni casi
  • Respiro corto o difficoltà respiratorie nei casi più gravi

In molti casi, i primi sintomi compaiono entro 2-4 giorni dal contagio. Le nuove varianti tendono a colpire meno i polmoni, ma possono comunque provocare febbre alta, tosse insistente e forte spossatezza.

Sintomi della variante KP.3

La variante KP.3, appartenente alla famiglia delle cosiddette “FLiRT variants”, è una delle più diffuse nel 2025. Nonostante la sua capacità di diffondersi velocemente, non sembra causare sintomi più gravi rispetto alle precedenti varianti di Omicron.

I sintomi principali della KP.3 includono:

  • Febbre o febbricola
  • Tosse (secca o grassa)
  • Mal di gola intenso
  • Stanchezza e senso di spossatezza
  • Dolori muscolari e articolari
  • Mal di testa
  • Congestione nasale
  • Perdita o riduzione temporanea di gusto e olfatto

In alcuni casi possono comparire anche lievi disturbi gastrointestinali. Nel complesso, la KP.3 provoca sintomi simili a un’influenza stagionale, ma la contagiosità resta elevata.

Confronto tra Omicron 5, COVID attuale e KP.3

Di seguito un breve confronto tra le varianti più diffuse, utile per riconoscerne le differenze principali:

Caratteristica Omicron 5 COVID attuale KP.3
Gravità media Lieve / moderata Lieve nella maggior parte dei casi Simile alle precedenti
Durata media dei sintomi 5-10 giorni 5-8 giorni 6-9 giorni
Perdita olfatto/gusto Rara Molto rara Occasionale
Febbre Moderata Moderata / alta Leggera / moderata
Tosse Molto frequente Frequente Molto frequente

Quando preoccuparsi e cosa fare

Sebbene la maggior parte dei casi sia lieve, è importante non sottovalutare i sintomi e prestare attenzione a segnali di peggioramento.

Contatta subito un medico se compaiono:

  • Difficoltà respiratoria o fiato corto
  • Dolore o senso di pressione al petto
  • Confusione mentale o difficoltà a restare svegli
  • Labbra o viso di colore bluastro
  • Sintomi che peggiorano dopo alcuni giorni

Per i casi lievi, si raccomanda di:

  • Restare a casa e isolarsi per evitare contagi
  • Bere molta acqua e mantenersi idratati
  • Riposare a sufficienza
  • Utilizzare antipiretici o analgesici da banco, se necessario
  • Monitorare la temperatura e la saturazione

Durata dei sintomi del COVID e tempi di guarigione

Una delle domande più frequenti riguarda quanto dura il COVID oggi. Con le varianti più recenti come Omicron 5 e KP.3, la durata media dei sintomi varia generalmente da 5 a 10 giorni. I sintomi tendono a comparire in modo graduale: nei primi giorni si presentano mal di gola e stanchezza, seguiti da tosse e congestione nasale. La febbre, quando presente, di solito scompare entro 3 o 4 giorni.

Dopo la guarigione, alcune persone riferiscono una fase di affaticamento residuo o tosse secca persistente, che può durare fino a due settimane. In questi casi, il riposo e un’adeguata idratazione aiutano a recuperare più rapidamente. Chi è vaccinato o ha già avuto il virus tende a guarire in tempi più brevi e con sintomi più lievi.

Contagio e periodo di incubazione delle nuove varianti

Le nuove varianti del COVID, come la KP.3, risultano altamente contagiose. Il periodo di incubazione, ossia il tempo tra il contatto con il virus e la comparsa dei sintomi, è in media di 2-4 giorni. Questo significa che una persona può essere contagiosa anche prima di accorgersi di essere positiva, motivo per cui è fondamentale adottare comportamenti responsabili in caso di sospetto contagio.

Il virus si trasmette principalmente attraverso goccioline respiratorie e contatto ravvicinato. Ambienti chiusi e affollati aumentano il rischio di infezione. Per ridurre la diffusione, è consigliabile areare gli spazi, mantenere una buona igiene delle mani e, in caso di sintomi, indossare una mascherina.

Differenze tra COVID e influenza stagionale

Molti si chiedono come distinguere il COVID dall’influenza, soprattutto perché i sintomi possono essere simili. In generale, l’influenza tende ad avere un esordio più improvviso, con febbre alta e dolori muscolari intensi, mentre il COVID presenta spesso un inizio graduale con mal di gola, tosse e stanchezza che aumentano nei giorni successivi.

Un altro elemento distintivo è la perdita o alterazione del gusto e dell’olfatto, più tipica delle infezioni da SARS-CoV-2, anche se oggi è meno frequente rispetto alle prime varianti. Inoltre, il COVID tende ad avere una durata leggermente superiore rispetto all’influenza, con sintomi che possono protrarsi anche per oltre una settimana.

Riconoscere queste differenze aiuta a intervenire tempestivamente, isolarsi in caso di positività e proteggere le persone più fragili, soprattutto durante la stagione fredda.

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